Novità estive…

Da cosa emerge la necessità di una Teoria Generale per l’Intelligence delle Fonti Aperte? E’ davvero necessaria? Se si, quali vantaggi porta? E in quali ambiti?

Di tutto ciò si parla nel nuovo webcast dal titolo “Emergenza della Teoria Generale per l’Intelligence delle Fonti Aperte“.

Buona visione!


 

Novità di primavera

Molte novità in questi giorni di aprile: per la serie “i webcast di abstractionlayer.it” è online il terzo video dal titolo “L’Open Source Intelligence e il metodo storico“.

Inoltre è disponibile il video dell’evento di presentazione del romanzo scientifico-divulgativo “Vietato lasciare le fonti aperte” tenutosi il 14 aprile 2016 presso la sala Di Laurio dell’hotel Best Western Plaza, a Pescara.

Buona visione!

 

Una Trilogia per la Teoria Generale dell’Intelligence delle Fonti Aperte (e una sorpresa…)

A dispetto delle intenzioni iniziali, Open Source Intelligence Abstraction Layer non era destinato a restare figlio unico. In questo nuovo webcast presentiamo l’idea di “trilogia” che sta alla base della proposta di una costituenda Teoria Generale per l’Intelligence delle Fonti Aperte e che sarà completata da Open Source Intelligence Application Layer (nel 2016) e da Open Source Intelligence Fusion Layer (nel 2017).

Inoltre, insieme agli auguri per le prossime festività, annunciamo l’imminente uscita (in formato ebook, pubblicato da Edizioni Epoké) di un “romanzo breve” – tendenzialmente autobiografico – ispirato alle esperienze di un esperto in metodi, sistemi e teorie per l’intelligence delle fonti aperte. Il titolo è: E’ severamente vietato lasciare le fonti aperte.

Buona visione e… buona lettura.

La Trilogia

Documentalità e memoria nell’Intelligence delle Fonti Aperte

Perché in Open Source Intelligence Abstraction Layer si insiste così tanto sull’aspetto documentale delle informazioni e delle fonti? Ne parliamo nel primo dei nostri webcast dal titolo Documentalità e Memoria nell’Intelligence delle Fonti Aperte.

Buona visione.

Tommaso Palumbo sull’Open Source Intelligence Abstraction Layer

Quella che sto introducendo in queste righe è la recensione di Open Source Intelligence Abstraction Layer che il mio amico Tommaso Palumbo ha voluto inviarmi. Una recensione che ogni autore vorrebbe (e dovrebbe) ricevere almeno una volta nella sua carriera: in primo luogo perché arriva da un servitore dello Stato (chi mi conosce sa quanto questo sia rilevante per me); in secondo luogo perché è il parere esperto di un professionista dell’OSINT che ha operato e opera quotidianamente “sul campo” in contesti di grande criticità; terzo, ma non ultimo, perché è il giudizio di un amico. Sono questi gli elementi che avrebbero dato alla recensione di Tommaso il valore che ha anche se fosse stata di “segno” diametralmente opposto. Infine la sola remota ipotesi che anche una singola virgola di Open Source Intelligence Abstraction Layer possa in qualche modo essere stata di una qualche utilità per chi lavora ogni giorno per la nostra sicurezza è la cosa che più mi rende orgoglioso e mi ripaga dei quattro – sofferti – anni passati a mettere insieme Open Source Intelligence Abstraction Layer . Per tutto questo grazie a te – e di cuore – Tommaso!

Mi occupo di OSInt dal 2003 e dal 2006 al 2012 questa disciplina ha costituito uno degli aspetti più importanti del mio lavoro. Ho avuto la fortuna di frequentare corsi presso le nostre Forze armate e, successivamente di progettare interventi formativi per la mia Amministrazione ed altri importanti settori dello Stato.

Prima di leggere “Open Source Intelligence Abstraction Layer” l’OSInt rappresentava, per me, soltanto metodo. Metodo basato sulle poche pubblicazioni esistenti che ne precisavano rudimenti e regole, ma soprattutto sulle best pratices (come dicono quelli bravi) che noi operatori del settore abbiamo ricavato in anni di lavoro.

“Open Source Intelligence Abstraction Layer” ha costituito, a mio parere, una vera e propria rivoluzione culturale. Non si tratta, infatti, della classica pubblicazione dell’esperto che è stato semplicemente capace di “dare voce” al lavoro di chi opera ogni giorno nello specifico campo delle fonti aperte, ma ha dimostrato l’esistenza dei presupposti epistemologici dell’OSInt quale scienza.

Che dire, grazie Giovanni!

(Tommaso Palumbo)